

Il filetto di suino nero dei Nebrodi è un taglio molto tenero, magro e pregiato. Viene ricavato da un lungo muscolo situato tra la spalla e la prima costola ed è ottimo per delle ricette veloci in padella con qualche aroma per impreziosirne il sapore in quanto i suoi tempi di cottura sono brevi. Al palato si presenta come un taglio da una parte molto delicato e dall'altra estremamente gustoso.
Il termine "Suino nero dei Nebrodi" indica una popolazione di suini autoctoni, caratterizzati da taglia piccola e mantello scuro, dei territori dell'area dei Monti Nebrodi, nella Sicilia Nord-orientale. I suini Neri dei Nebrodi sono allevati allo stato semibrado e brado in ampie zone adibite a pascolo naturale di castagne e ghiande; solo in concomitanza con i parti si ricorre all’integrazione alimentare con cereali e legumi provenienti da coltivazioni siciliane. In ogni specie prevale la razza indigena sottoposta, soprattutto negli ultimi anni, ad incroci con altre razze; quindi con rischi di perdita delle caratteristiche genetiche originali che il tempo e il territorio hanno determinato. L’estinzione di questa razza suina (una delle poche sopravvissute in Italia) costituirebbe una grave perdita per il patrimonio genetico, ma anche e soprattutto per l’economia locale e per il piacere gastronomico.